25 aprile – Viva la Festa della Liberazione

A giorni si avvieranno le iniziative per il 25 aprile e immancabilmente ritorneranno da parte della maggioranza, i distinguo, le assenze alle celebrazioni, gli appelli a una memoria condivisa, la trita affermazione che i morti sono tutti uguali, e via dicendo.

Si dirà che non ha più senso parlare di fascismo, stagione superata; che dichiarare, oggi, di essere antifascista non ha più alcun significato, insomma, che ” l’antifascismo non serve più a niente”, come ha affermato la premier, condendo l’affermazione con le faccette da capopopolo che hanno poco a che fare con qualsiasi ruolo istituzionale. Oggi, chi non ha mai rinnegato il ventennio è al governo nel Paese e rifiuta, chi affogando nel silenzio, chi con arroganza e spocchia, una condanna della dittatura: guerra, morti, miseria, campi di concentramento e sterminio, migrazioni di massa drammatiche sembrano essere accidenti della storia, incisi svincolati dalle cause che li hanno provocati. …

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25 luglio 1943: il crollo del regime, gli scioperi in Cantiere e la scelta della montagna

Pubblichiamo volentieri questo scritto di Luciano Patat (da Associazione Culturale Apertamente)

Nell’Isontino la notizia delle dimissioni e dell’arresto di Mussolini e della nomina del generale Pietro Badoglio alla guida del Governo viene accolta con sorpresa e con gioia dalla gente, che pensa che la guerra sia finita e che con essa siano terminate le sofferenze e le privazioni subite nel corso del conflitto. Nei paesi, però, la situazione si mantiene tranquilla e solo in alcuni centri si segnalano manifestazioni di piazza che assumono carattere antifascista ma che vengono prontamente represse dall’intervento dei militari e delle forze dell’ordine. …

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