Aspettando l’8 e il 9 giugno: Il voto è un pensiero rivolto al futuro

 

Il voto è un pensiero rivolto al futuro

Le prossime elezioni europee rappresentano un momento di grande importanza per il nostro continente, ma anche per molti equilibri e dinamiche mondiali.
L’avanzata di destre e ultradestre rappresenta un concreto pericolo per il seguito dello sviluppo di un progetto unico nella storia mondiale, quale è quello della Comunità europea.
Abbiamo visto, anche a livello locale, come la facile propaganda della Sindaco candidata possa trovare proseliti facendo perno su insicurezze e paure della popolazione più esposta. Una campagna elettorale tutta centrata sulla paura dello straniero, sul timore per la cessione di sovranità, sulle limitazioni economiche imposte dallo sviluppo sostenibile, o ancora sulle identità di volta in volta locali, regionali o nazionali, siano elementi di una propaganda populista che nulla ha a che fare con le idee di sviluppo sociale, integrazione e crescita economica che sono il patrimonio di questo continente, e di cui la nostra nazione ha bisogno come dell’aria.
La sfrenata promozione del sovranismo significa solo isolarsi in un mondo sempre più interconnesso. Le politiche comunitarie dell’UE mirano a creare un futuro di collaborazione e integrazione, valori fondamentali per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, le crisi economiche e le migrazioni di massa. Come potrebbero gestire questi argomenti forze politiche rivolte solo verso il proprio territorio, anche a discapito dei paesi confinanti? Come potrebbero trovare le convergenze parlamentari necessarie alle grandi riforme partiti interessati solo a coltivare il consenso nel proprio elettorato locale?
Le politiche dell’ultradestra promettono “sicurezza e decoro”, peraltro cercando di fare propri principi che appartengono a tutti gli ordinamenti democratici, ma a quale costo? La chiusura verso l’immigrazione, la promozione del nazionalismo e l’opposizione alle politiche comunitarie di sviluppo e integrazione rischiano di isolare non solo l’Italia, ma anche le piccole comunità come la nostra. Abbiamo visto, infatti, come la retorica della Sindaco dipinga gli immigrati come una minaccia, ben sapendo che la realtà è diversa, visto che Monfalcone ha sempre beneficiato della diversità culturale e della forza lavoro importata per il sostegno dello sviluppo industriale ed economico. È questa la ricetta di odio e razzismo che si vuole portare in Europa? È su queste basi che si vogliono costruire lo sviluppo e la prosperità per le generazioni future?
La Comunità europea, che è la nostra comunità, necessita di persone di qualità con idee lungimiranti e basate su fondamentali chiari. La collaborazione, il confronto, la diversità come ricchezza, la disponibilità al dialogo e alla sintesi costruttiva sono elementi irrinunciabili. Chi parte con presupposti contrari è lontano dalle idee di pace, progresso e benessere sociale che vogliamo e per le quali esiste l’Europa come oggi la conosciamo.
È nostro dovere come cittadini riflettere su questi temi e scegliere con saggezza, per garantire un futuro di prosperità e apertura. Anche Monfalcone ha l’opportunità di essere un esempio di come una comunità possa prosperare attraverso l’integrazione e la sostenibilità. Non lasciamo che la paura e l’isolazionismo prevalgano.
Le elezioni europee sono la nostra occasione per dire no alla chiusura e sì a un futuro migliore per tutti.
Davide Strukelj

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