Riflessioni preoccupate per una città troppo sotto pressione. Ma fino a quando?

 

Ebbene sì, lo ammetto: ho ascoltato anch’io la conferenza stampa del Sindaco di Monfalcone che si è tenuta sabato 27 gennaio 2024.

Non so se la data sia stata scelta a caso, certo è che sentire quello che ho sentito, proprio nella giornata che ricorda la più grande tragedia di stampo etnico-religioso… beh, lo devo dire, mi è dispiaciuto.

Ho condiviso tutti i trentasette minuti di ascolto con quanti si sono collegati e anche con gli Assessori ordinatamente schierati sui banchi della Giunta, annoiati e visibilmente perplessi tra braccia conserte, sguardi bassi e occhiate fugaci ai cellulari e agli orologi. Ma ho anche pensato che la noia e la perplessità dipinta sui loro volti non potrà togliere loro un solo grammo di corresponsabilità rispetto a ciò che è stato detto.

Ho ascoltato un monologo cui non ha fatto seguito alcuna domanda dei giornalisti presenti. Nessun intervento degli Assessori e dei tecnici convenuti. Niente.

Ho ascoltato trentasette minuti di “io” intervallati da qualche “noi”, citato solo quando la recita pareva eccessiva anche alla recitante.

Sinceramente non ho voglia di commentare i contenuti del soliloquio. Troppo ripetitivi, troppo intrisi di rabbia, di aggressività. Troppo.

Il tutto mi è parso semplicemente inadeguato.

Inadeguata è la postura istituzionale, perché la funzione di primo cittadino è stata svilita dalla poca volontà (o capacità?) di risolvere i problemi complessi, semplicemente derubricandoli a pratiche amministrative.

Inadeguata è la presunzione di possedere la verità su tutto, a dispetto di qualsiasi opinione diversa e di qualsiasi forma di ragionamento che si possa definire tale.

Inadeguato il lessico composto di poche parole ripetute senza soluzione di continuità, inclusa l’incapacità di coniugare qualche futuro.

Inadeguato il continuo rinvio a documenti “che vi racconterò” e ad aneddoti “che solo io so”, perché l’idea che ne viene è quella di un continuo procrastinare per mantenere alta la tensione e determinare i temi di discussione in città (anche a discapito di altri, magari più importanti…).

Inadeguata è la retorica della Patria, dello Stato, del Paese e dei nonni che hanno combattuto per la nostra libertà, il tutto infarcito dalle onnipresenti identità, storia, tradizioni eccetera, eccetera, eccetera… Affidiamo questi temi a discussioni più “alte”, e lasciamo in pace chi ha dato la vita per la democrazia e la libertà, che sono ben altra cosa rispetto a un’ordinanza amministrativa.

Inadeguata è la struttura di un ragionamento che vorrebbe descrivere una intera comunità, eterogenea e composta da migliaia di persone, attraverso la rappresentazione di casi singoli, perché sappiamo da millenni che questo è uno dei più classici errori del pensiero umano.

Inadeguata è l’immagine che si vuole dare della nostra città, descritta come una Babele esplosiva e disordinata… perché ci chiediamo chi verrà mai a investire da noi, quale azienda vorrà insediarsi, ma anche quale famiglia vi si vorrà stabilire e soprattutto ci chiediamo quale danno patrimoniale subirà chi ha investito in passato e si troverà con immobili e attività svalutate.

Inadeguato, in fine, è il procurato allarme (si può dire, sì?) che affermazioni così gravi possono produrre nell’opinione pubblica … con il dubbio concreto che tale fine sia un risultato cercato, piuttosto che un semplice collaterale.

Le voglio elencare, queste affermazioni, rigorosamente virgolettate, ovviamente, perché sia compresa la nostra perplessità:

  • “azione di intimidazione tesa al sovvertimento dell’ordinamento legale”;
  • “golpe”;
  • “aggressività per negare l’applicazione della legalità”;
  • “colpo di stato”:
  • “intimidazioni subliminali”;
  • “inibire l’attività dell’Ente”;
  • “far prevalere l’arroganza”, e via di seguito.

Mi chiedo: cosa dovrebbe pensare un normale cittadino monfalconese ascoltando queste parole? Riteniamo che questa modalità comunicativa, e il pensiero amministrativo sottostante, siano dannosi; pericolosi e dannosi.

Ci chiediamo anche per quanto ancora la nostra città potrà sopportare questa pressione, preoccupati che il tempo residuo non sia tantissimo.

Davide Strukelj

Progressisti per Monfalcone

 

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