Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa inviatoci dal Circolo Legambiente “Ignazio Zanutto” APS di Monfalcone
Nel Consiglio Comunale del 24.04 è stata approvata definitivamente la variante n. 69 al Piano regolatore, che trasforma 35.309 mq di aree di interesse agricolo ad area per attrezzature per l’istruzione – Scuola secondaria, propedeutica alla realizzazione del campus scolastico che dovrebbe ospitare l’ISIS Buonarroti e il biennio della sez. enogastronomia ed ospitalità alberghiera dell’ISIS Pertini, ora a Grado.
Innanzitutto, spiace constatare che, nel documento dedicato alle controdeduzioni alle osservazioni delle associazioni ambientaliste, tale contributo venga liquidato come “mero apporto di privati…senza obbligo per l’Amministrazione di fornire puntuali motivazioni”, dimostrando ben scarsa considerazione dell’operato e dello sforzo intellettuale dell’ambientalismo monfalconese. Se è vero che non c’è obbligo, è manifesto che un approccio diverso può essere adottato.
Nel merito, Legambiente ritiene che, nel percorso di adozione della variante, non siano state fornite risposte esaustive alle molte considerazioni presentate.
Poco convincente l’affermazione che il consumo di suolo sia avvenuto prima dell’insediamento dell’attuale Amministrazione, che dovrebbe, al contrario, preoccuparsi di evitare il peggioramento della situazione (Monfalcone detiene il poco ambito primato regionale, avendo già consumato il 45,9% della sua superficie).
La relazione geologica poi, pur dichiarando che la variante è compatibile con le caratteristiche geologiche del sito, ricorda che la falda freatica è molto superficiale, che si “determinano periodicamente situazioni di difficoltà di drenaggio delle acque, le quali possono essere allontanate soltanto mediante opere idrauliche specifiche”. Inoltre, la relazione invita a considerare il “possibile utilizzo dell’area quale superficie di invaso in caso di intense precipitazioni, che potrebbe essere di ausilio in caso di allagamento delle aree contermini”.
Riteniamo che, di per sé, questi elementi dovrebbero essere sufficienti a riconsiderare la scelta edificatoria per quest’area.
Un’altra domanda rimasta senza risposta si riferisce alla necessità/opportunità di prevedere uno studio complessivo della viabilità, in particolare su via Grado e su via Gramsci, che dovrebbe essere propedeutico e considerare tutti gli elementi utili per avviare un eventuale percorso progettuale.
Nel frattempo, la crisi climatica ha sconvolto il tradizionale regime delle precipitazioni, con alternanze di siccità e piogge intense, ma di questo non si tiene alcun conto, rinviando al governo e agli accordi internazionali la soluzione del problema, come annunciato nel documento dedicato alle controdeduzioni alle osservazioni.
Legambiente ribadisce quanto già suggerito nelle osservazioni: una soluzione alternativa si poteva cercare per l’ISIS Buonarroti, mentre per il biennio dell’alberghiero si poteva pensare all’utilizzo degli spazi della Giacich lasciati liberi, evitando sprechi sia di denaro pubblico che di suolo vergine, particolarmente prezioso in un’area di transizione tra ambiente urbano e periferia.
Circolo Legambiente
“Ignazio Zanutto” APS
Monfalcone