Ancora una volta Monfalcone è salita alla ribalta nazionale in maniera negativa. L’immagine che sta venendo fuori di questa piccola e complessa bolla sociale ai confini d’Italia è imbarazzante.
Per ripristinarne l’immagine serviranno imprese degne di Ercole.
L’integralismo religioso è un male. Che sia musulmano o cattolico cambia poco. L’operazione antiterrorismo finalizzata a contrastare le formazioni di Al Qaeda e Stato Islamico ha fatto discutere e creato scalpore, stante la gravità della notizia. La giustizia deve fare il suo corso, abbiamo uno dei migliori sistemi di antiterrorismo al mondo, le nostre forze dell’ordine e la magistratura il proprio lavoro lo sanno fare e bene.
L’unica certezza è che non si deve mai generalizzare, ma neppure banalizzare o sminuire il rischio della radicalizzazione. La generalizzazione che si innesca quando si affrontano questi argomenti è una miccia che può scatenare effetti domino ingestibili, che forse è quello che qualcuno desidera. Un mondo che voglia progredire ed essere rispettoso di tutte le sue componenti e identità e isolare le mele marce deve andare oltre il sentimento della religione, utilizzato come strumento e spesso mezzo politico per condizionare le masse timorose più che di Dio, del diverso. Il terrorismo islamista ha come primo nemico l’Islam, così come il cattolicesimo estremista ha come primo nemico il cristiano.
La situazione di Monfalcone è ben nota a tutti, con le sue enormi contraddizioni. Ma a Monfalcone quello che non serve è certamente un ring religioso, perché siamo nel terzo millennio, il medioevo è superato da un pezzo se qualcuno ancora non l’avesse capito. Il vero problema della nostra società e soprattutto di Monfalcone sono le diseguaglianze, le discriminazioni, la povertà, la solitudine, la sanità pubblica che sta diventando inaccessibile, la scuola con le sue annose problematiche irrisolte, lo sfruttamento sul lavoro, i salari bassi e il costo della vita alle stelle, i diritti civili in affanno, le mafie, il razzismo e i valori dell’antifascismo messi in discussione. Questi sono i veri problemi della nostra società. Ed è da questi che derivano l’emarginazione, l’ignoranza, l’odio, che conducono al radicalismo religioso e alla violenza.
Dovremmo averlo imparato in questi anni, ma, a quanto pare, così non è.
Marco Barone
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