Liberi dalla discriminazione per poter respirare

 

La discriminazione non è solo un male per chi subisce la discriminazione, ma è anche un male per chi discrimina. La discriminazione deforma il carattere e ostacola la crescita spirituale. Non posso liberarmi dal sentimento che la discriminazione, l’ingiustizia e l’ingiustizia economica siano inestricabilmente legate. Sono venuto a credere che l’ingiustizia è un terribile male in sé, ancor più quando è perpetuata da coloro che governano una società o da coloro che sono incaricati di mantenere l’ordine. Se la nostra anima vuole vivere, deve essere libera. Deve essere libera da ogni forma di discriminazione e di pregiudizio, affinché possa respirare.” Martin Luther King Jr.

Esprimo la mia profonda preoccupazione e dissenso verso le azioni dell’amministrazione di Monfalcone, che ha annunciato la chiusura immediata dei centri di culto per i cittadini di fede musulmana, accompagnando tale decisione con affermazioni infondate e preoccupanti.

L’amministrazione sostiene che i centri islamici cittadini agiscono come “zone franche di predicazione impermeabili al controllo” e li vuole chiudere citando violazioni delle condizioni di sicurezza e dell’ordine pubblico, oltre a violazioni delle norme urbanistiche. Va da sé, come si legge nel comunicato, che le ragioni addotte siano pretestuose e votate ad allargare la frattura, la divisione nella comunità di Monfalcone.

Altrettanto inquietante è l’affermazione che l’amministrazione avrebbe “scongiurato” la realizzazione di una moschea in città. Questo tipo di dichiarazione contribuisce solo a creare divisioni e a incanalare l’opinione pubblica contro una specifica comunità religiosa. Inoltre, l’associazione delle azioni dell’amministrazione alle “istanze di sicurezza della popolazione” è fuorviante e pericolosa. Creare un nesso tra la sicurezza pubblica e la pratica religiosa contribuisce a generare tensioni ingiustificate, alimentando pregiudizi e discriminazioni. Va sottolineato che l’affermazione secondo cui “nelle nostre strade si manifestano espressioni che inneggiano al fondamentalismo e al terrorismo palestinese” è una narrazione che rigetto in toto, ritenendola un’estrema semplificazione frutto di una profonda ignoranza sulle questioni mediorientali, sfruttata a fini meramente propagandistici. Invito l’amministrazione ad un confronto sul tema.

In una società basata su principi di uguaglianza, tolleranza e rispetto per la diversità, è fondamentale affrontare le questioni di sicurezza in modo equo, basato su fatti e senza discriminare alcuna comunità religiosa. Chiedo all’amministrazione di Monfalcone di riconsiderare le proprie azioni, di impegnarsi in un dialogo aperto e trasparente con tutte le comunità coinvolte, al fine di preservare i valori di convivenza pacifica e di rispetto reciproco.

La crociata contro la presunta islamizzazione, la corruzione dei costumi locali sparge un clima di odio e intolleranza nei confronti di una parte della comunità cittadina. È un danno sociale, culturale, economico e politico che pagheremo noi cittadini. Capisco che lo scomposto dimenarsi nel fare cose sia una delle poche opzioni rimaste rispetto al fallimento di accreditare qualsiasi risultato rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale, ma il danno alla città, alla sua immagine e alla civile convivenza è oltremodo più grave del fallimento di una amministrazione.

Esorto pertanto a cambiare prospettiva prima che sia troppo tardi.

Gianluca Nocera

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