Democrazia è partecipazione

 

Partendo dal presupposto che non c’è democrazia se non vi è partecipazione, credendo sia possibile anche oggi esercitare consapevolmente il diritto di voto in vista delle prossime elezioni, e considerando il periodo di grande cambiamento in cui viviamo, il circolo ACLI di Gradisca d’Isonzo, con l’appoggio del gruppo di MRC e AC locali, ha deciso di organizzare un ciclo di quattro incontri per non arrivare impreparati all’appuntamento elettorale. …

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Il golpe e il suo doppio

Trovo di una estrema gravità che una persona con incarichi istituzionali possa pensare di parlare di “golpe” quando soggetti sottoposti alla sua autorità ritengano di accedere agli organi istituzionalmente preposti al controllo ed alla verifica della legittimità del suo operato.

L’enciclopedia Treccani definisce: ‹gòlpe› s. m., spagn. (propr. «colpo»). – Nel linguaggio polit., colpo di stato effettuato da gruppi, soprattutto militari, originariamente con riferimento agli stati dell’America latina; g. bianco, colpo di stato svolto senza ricorso alla forza da parte di un governo che eserciti il potere in modo anticostituzionale.

La definizione di “colpo di Stato” invece è: “Si intende generalmente con questa espressione un fatto contro la legge e al di fuori della legge, volto a modificare il vigente ordinamento dei pubblici poteri. In senso più ristretto si vuole che questa violenta trasformazione sia operata da uno degli stessi organi costituzionali, cioè, in pratica, nelle costituzioni a tipo inglese, da uno degli organi esecutivi, il re o il suo gabinetto, poiché negli altri organi manca quel continuo e diretto esercizio di un potere per sua natura imperfettamente limitabile e sindacabile qual è il potere di governo, base necessaria per l’attuazione di un atto di forza. In senso più ampio s’intende per colpo di stato ogni violenta modificazione dell’ordinamento costituzionale vigente, anche se questa non sia dovuta a uno degli organi esecutivi.”

Ne deduciamo che rivolgersi in maniera legittima, seguendo le vie legali per richiedere la verifica di una o più disposizioni emanate da un organismo istituzionale, in questo caso il Comune, agli organismi che sono stati istituiti appositamente per verificare e controllare l’operato dell’istituzione stessa (Tar, Consiglio di Stato, ecc.) non può essere definito golpe o colpo di Stato, ma corretto utilizzo delle vie legali previste dalla Costituzione. Viceversa, chi pensa e afferma pubblicamente che mettere in dubbio le proprie disposizioni, tramite vie legittime e legali, debba essere considerato sovversivo, evidentemente dimostra scarso rispetto delle Istituzioni, della Legge, della Costituzione della Repubblica.

La Democrazia per essere tale ha nei suoi presupposti essenziali il controllo. Ogni organo costituzionalmente previsto deve poter essere sottoposto al controllo da parte del popolo (demos) ogni volta che esercita il proprio potere (cratos). Il controllo e la possibilità di verifica da parte di organismi imparziali, la possibilità di appellarsi sono il fondamento della democrazia. Chi non è convinto di questo non dovrebbe esercitare ruoli istituzionali quali che siano le sue capacità e prerogative tecniche. Gli argomenti utilizzati sono evidentemente facilmente contestabili, non vale neanche la pena di parlarne in questa sede. Ma rimane un punto fondamentale: un esponente delle Istituzioni che non riconosce i diritti fondamentali dei cittadini previsti dalla Costituzione e parla di golpe quando i cittadini si rivolgono alle istituzioni è una persona che non dovrebbe rappresentare i cittadini.

Massimo Bulli

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Quella destra senza “disciplina e onore” che ogni giorno deraglia dalla Costituzione

Art. 54 della Costituzione Italiana: I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

Abbiamo letto questo articolo di  Pietro Spataro e ci sembra utile riproporlo sul nostro giornale anche perché ci sono delle tristi assonanze con la realtà locale, soprattutto per quanto riguarda quelli che dovrebbero essere ruoli e comportamenti istituzionali. Ma, come correttamente ricorda l’autore, dovremmo ricondurre il tutto a una cultura politica democratica assente in chi ci governa oggi.

La Redazione

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ISA e il comune di Monfalcone – Parte 4

Di questa storia infinita ve ne avevamo parlato qui.
Finalmente la maggioranza che governa la città che ha dato i natali al punto più a nord del Mediterraneo ha pensato bene di porre un limite all’attività di controllo che il Regolamento riserva all’opposizione.

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