Riflessioni sul tema amianto – lettera alla redazione

La lapide originale del monumento dedicato alle vittime dell’amianto, poi modificata in quella attuale visibile in piazza Unità

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera arrivata oggi in redazione

Come ex dipendenti dei cantieri navali di Monfalcone, nel corso della nostra lunga vita lavorativa, e poi da pensionati, abbiamo visto e toccato con mano i compagni di lavoro contaminati dall’amianto; prima la paura, poi il patimento, poi le lacrime che li accompagnavano coscienti all’ultima tappa verso la morte. Abbiamo visto la sofferenza delle loro mogli, dei figli e degli amici e compagni, cose non piacevoli da raccontare o scrivere. …

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28 APRILE 2024, GIORNATA MONDIALE DELLE VITTIME DELL’AMIANTO

L’Organizzazione mondiale della Sanità stima le vittime dell’amianto in 100 mila morti accertate all’anno e almeno 125 milioni di persone esposte. Nella nostra Regione da anni c’è un numero costante certificato di 34/36 morti, uno ogni 10 giorni, che avvengano nel silenzio totale, e sono migliaia i lavoratori che ogni giorno sono esposti a materiali e sostanze potenzialmente pericolose per la salute, es. edilizia, cantieristica. …

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Te lo racconto io l’amianto, gli studenti dell’ISIS Pertini protagonisti dell’ Amianto mai più Tour

Sabato 23 marzo, dalle ore 10.30 presso la Sala conferenze dell’albergo Europalace, gli studenti delle classi  IIIAET e IIIBET, dell’ISIS Pertini di Monfalcone, accompagneranno gli spettatori nell’ Amianto mai più Tour nell’ambito del progetto Te lo racconto io l’amianto.

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Morti per amianto : vittime, non eroi

                         
Il 28 aprile ricorre la Giornata mondiale per le vittime dell’amianto, prodotto isolante dichiarato fuorilegge in Italia dal 1992.
Il Comune di Monfalcone, nell’aprile del 2018, scoprì una lapide sul lato destro del  palazzo comunale in cui ricordava “gli eroi silenziosi periti a causa dell’amianto”.
Da quel giorno, ogni 28 aprile. alcuni ex operai ed ex sindacalisti della Fincantieri iscritti al CRUA e risultati esposti all’amianto, posano un mazzo di fiori sotto la lapide ricordando che i morti a causa dell’amianto non devono essere considerati eroi ( dove “eroe” è, sostantivo maschile : persona che per eccezionali virtù di coraggio o abnegazione s’impone all’ammirazione di tutti).
Gli operai non sono mai stati consapevoli di cosa andavano incontro manipolando tale prodotto o solo respirando le sue fibre a bordo delle navi in costruzione, per cui inconsciamente sono diventati VITTIME del profitto.
Sulla base di questa semplice analisi si chiedeva di cambiare il testo iscritto sul marmo cancellando e sostituendo la parola EROI con la parola VITTIME essendo stato dimostrato, da atti processuali, l’esistenza di un diretto responsabile della loro morte.
Ci siamo ora accorti che qualcosa è stato rimosso dalla lapide – come si nota nella seconda foto in allegato – e cioè la parte dove veniva citata la parola EROI.
A nostro avviso il problema però non  è risolto in quanto se viene meno la parola VITTIME, ciò significa che non viene attribuita alcuna responsabilità e si va a difendere l’azienda coinvolta nella strage.
Noi continuiamo a contestare che gli operai sono morti, ed ancora oggi muoiono, a causa delle fibre di amianto respirate pertanto riteniamo che si debba ufficialmente dichiarare che essi sono delle VITTIME.
Ci auguriamo che il lavoro iniziato sulla lapide sia solo un inizio e che abbia una fine dignitosa per chi è morto creando profitto e facendo grande la città dei cantieri.
Franco Buttignon

 

 

 

 

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